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Riflessioni e dintorni....

" La filosofia è scritta in questo grandissimo libro che continuamente ci sta aperto innanzi a gli occhi (io dico l'universo), ma non si può intendere se prima non s'impara a intender la lingua, e conoscer i caratteri, né quali è scritto. Egli è scritto in lingua matematica, e i caratteri son triangoli, cerchi, ed altre figure geometriche, senza i quali mezzi è impossibile a intenderne umanamente parola; senza questi è un aggirarsi vanamente per un oscuro laberinto "   Galileo Galilei

postato su www.assoelettrica.it , marzo 2016

Record di installazioni di nuova potenza eolica per la Cina nel 2015: i nuovi impianti hanno raggiunto quota 32.500 MW, facendo di Pechino la capitale mondiale delle fonti rinnovabili, considerato l’altro record già conseguito, quello delle nuove installazioni fotovoltaiche, che hanno raggiunto un totale nel 2015 di 18,300 MW.

Secondo i dati ufficiali forniti dal National Bureau of Statistics cinese, diffuso lo scorso 29 febbraio, il consumo di carbone è così sceso del 3,7%, l’energia nucleare è cresciuta del 30% e l’uso del gas naturale del 3,3%. Queste tendenze segnano una rapida diversificazione della capacità di generazione elettrica della Cina in direzione di una riduzione del predominio del carbone e confermano lo spostamento verso le fonti rinnovabili, grazie soprattutto al boom di solare ed eolico, che hanno visto un costante aumento della capacità di generazione, a fronte di una significativo calo della tendenza all’aumento di consumi energetici complessivi dovuto al rallentamento della crescita dell’economia cinese.

Questi i dati di dettaglio forniti dal National Bureau of Statistics, messi a disposizione dalla Fondazione europea per il clima (l’originale in mandarino è reperibile qui ).

• Il consumo di carbone è diminuito del 3,7%, quello di petrolio greggio è cresciuto del 5,6%, i consumi di gas naturale sono aumentati del 3,3%.

• Il consumo di carbone rappresenta ancora il 64,0% del consumo totale di energia.

• I consumi totali di energia della Cina sono cresciuti dello 0,9% nel 2015, raggiungendo i 4,3 miliardi di tec (tonnellate di carbone equivalente) pari a 3,2 miliardi di tep.

• L’intensità energetica dell’economia cinese (in termini di emissioni per unità di PIL) è scesa del 5,6%.

• Le importazioni di carbone sono diminuite del 29,9% nel 2015 (a 204.060 milioni di tonnellate).

• La connessione alla rete di nuovi impianti fotovoltaici è cresciuta del 73,7%, raggiungendo 43.180 MW di potenza installata.

• La connessione alla rete di nuovi impianti eolici è cresciuta del 33,5%, raggiungendo una capacità installata di 129.340 MW.

• La capacità di generazione termica (carbone, gas e petrolio) è aumentato più lentamente, del 7,8% a 990.210 MW, mentre il nucleare è cresciuto molto rapidamente (più 29,9%), raggiungendo una capacità installata di 26.080 MW. La capacità idroelettrica è cresciuta del 4,9%.

Secondo le stime dello IEEFA, nel 2016, la Cina installerà ulteriori 22.000 MW di eolico, 16.000 MW di nuove centrali idroelettriche, 6.000 MW di nucleare e 18.000 MW di fotovoltaico, mentre la domanda di energia elettrica si prevede in crescita del 3,0 -3,5%. Questi 62.000 MW di capacità addizionale a zero emissioni sarà più che sufficiente per soddisfare la crescita della domanda totale di energia elettrica, in modo tale che il consumo di carbone dovrebbe continuare a scendere. In tal modo, diventerebbe possibile per la Cina vedere un sostenuto calo delle emissioni di CO2, le quali avrebbero raggiunto il loro picco già nel 2014, molto prima del 2030 come era stato previsto in passato. Questo soprattutto se il record di nuove installazioni a fonti rinnovabili e nucleari sarà accompagnato da un miglioramento dell’efficienza energetica in funzione di un cambiamento strutturale nella natura della crescita economica, rivolta meno alle attività industriali di base e più a quelle ad elevato valore aggiunto.

Secondo il Natural Resources Defense Council (NRDC), i numeri dimostrerebbero che le emissioni di CO2 della Cina nel 2015 sono davvero diminuite rispetto al livello del 2014 e che il 2014 è stato un punto di svolta, grazie alla riduzione del ricorso al carbone e alla crescita delle rinnovabili. Inoltre, nel 2016 la Cina dovrà tagliare di 1 miliardo di tonnellate la capacità di produzione di carbone e di 100-150 milioni di tonnellate quella di acciaio, mentre l’intensità energetica, già scesa del 5,6% l’anno scorso, vedrà un ulteriore calo del 7%.

 

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